Diventa espositore Visita la fiera
Paesaggio innevato con baite di montagna, tipico scenario delle vacanze invernali, che rappresenta le località sciistiche italiane e l'atmosfera delle settimane bianche.

Il turismo invernale in Italia: un anno di contraddizioni e stenibilità

Il turismo di montagna in Italia ha registrato un lieve calo nel primo trimestre del 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024, con circa 8,2 milioni di italiani che hanno scelto la neve come destinazione per le vacanze. Seppur in discesa rispetto agli 8,9 milioni dell’anno precedente, il dato è comunque significativo, con 2,3 milioni di turisti che si sono concessi solo un fine settimana in montagna, e 5,9 milioni che hanno optato per una settimana bianca. Nonostante il calo nelle presenze, il settore continua a mostrare resilienza, ma con un impatto sul giro d’affari, che è passato da 6,1 miliardi di euro nel 2024 a 5,8 miliardi di euro nel 2025.

L’influenza della Pasqua e i cambiamenti nei comportamenti

Un fattore determinante di questa contrazione è la data di Pasqua: se nel 2024 la festività cadeva il 31 marzo, quest’anno il 20 aprile ha limitato il periodo disponibile per le vacanze invernali. Questo ha influenzato il numero di turisti e la durata della loro permanenza nelle località sciistiche. Tuttavia, come sottolineato nel rapporto Tecnè-Federalberghi, l’anno non è da considerarsi negativo, visto che il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca ha dichiarato che “la tenuta della stagione sembra cosa fatta”, nonostante le difficoltà derivanti dalla carenza di neve e l’aumento dei costi della vita.

L’alloggio e le attività preferite

Gli italiani continuano a preferire hotel e bed & breakfast, scelti rispettivamente dal 36,2% e dal 22,8% dei turisti. Segue il 15,6% che opta per l’accoglienza presso case di amici e parenti, mentre il 13,6% predilige il fascino dei rifugi alpini. Nonostante il clima incerto, le attività principali durante le settimane bianche rimangono il relax (per il 63,7%) e le passeggiate nella natura (per il 61,2%). Inoltre, il 56,8% dei turisti ha approfittato della vacanza per scoprire i sapori tipici delle località montane. La maggior parte dei turisti si è diretta verso il nord Italia (per il 73,7%), mentre solo il 22,3% ha scelto il centro-sud e il 3,9% ha optato per località estere.

Le sfide del settore e le prospettive future

Nonostante le difficoltà, il settore del turismo invernale ha mostrato segni di adattamento. A causa del carovita, i turisti hanno speso mediamente 675 euro per una settimana bianca e 273 euro per un weekend, un incremento rispetto all’anno precedente. Tuttavia, la domanda è stata ostacolata principalmente dalla mancanza di risorse economiche: il 54,4% degli italiani ha deciso di non partire, principalmente a causa delle difficoltà finanziarie.

Il ruolo della sostenibilità e del contenimento dei prezzi

In un contesto di crescente difficoltà economica, i dati confermano l’importanza delle politiche di contenimento dei prezzi messe in atto dalle strutture ricettive. Bocca ha evidenziato come il 72% della spesa legata alle vacanze rimanga sul territorio, dando un contributo importante all’economia locale. Questo segnale di resilienza suggerisce che, nonostante le difficoltà, la domanda di turismo invernale in Italia mantiene una certa forza, soprattutto se si considerano le iniziative per migliorare la sostenibilità e i servizi offerti ai turisti.

Un settore resiliente con nuove prospettive

Nonostante la lieve contrazione, il turismo invernale italiano ha dimostrato una notevole resilienza. Le politiche di contenimento dei prezzi e l’attenzione alla sostenibilità sono stati elementi chiave per mantenere l’attrattività delle destinazioni montane. Seppur il calo nelle presenze e nel giro d’affari abbia sollevato alcune sfide, l’economia locale e le prospettive di adattamento alla crescente consapevolezza dei turisti suggeriscono che il settore può continuare a crescere.

Per rimanere aggiornato sulle evoluzioni del turismo invernale, continua a seguire il nostro blog!