Cos’è il Glamping e perché è tanto apprezzato
Il mondo del turismo è in continua evoluzione e ogni anno si affermano tendenze innovative e originali. Negli ultimi tempi c’è un nuovo termine che sta letteralmente spopolando: glamping. Si tratta di una parola di origine inglese che indica un nuovo modo di concepire il classico campeggio. In particolare, il termine nasce dalla fusione di “camping” e “glamour”. Per capire di cosa stiamo parlando, in seguito cercheremo di approfondire meglio questa nuova tendenza.
Glamping: cos’è e perché è sempre più diffuso
Il termine glamping, frutto della combinazione delle prime sillabe di “glamour” e “camping”, venne utilizzato per la prima volta in Gran Bretagna nel 2005. Ma di cosa si tratta nello specifico? Il glamping è una via di mezzo tra il classico campeggio e un soggiorno in un hotel. Infatti, questa nuova tendenza combina la bellezza della vita all’aria aperta con i comfort lussuosi che si è solito trovare nei grandi alberghi. Non si parla quindi solo di comodità come il letto o il bagno, ma anche di altri elementi luxury, senza mai far dimenticare di essere completamente immersi nella natura incontaminata.
Insomma, si tratta di un modo totalmente innovativo di concepire il campeggio, in quanto permette di superare lo stile di vita spartano tipico di questo tipo di esperienza, senza però rinunciare a vivere all’aperto. Il tutto avviene in strutture assolutamente eco-compatibili, progettate e costruite per garantire il massimo rispetto dell’ambiente. Sebbene il glamping così come lo abbiamo appena descritto sia nato solo negli ultimi decenni, alcune testimonianze storiche hanno dimostrato come tale fenomeno esistesse in forma più rudimentale già in passato. In particolare, questo tipo di alloggio era abbastanza diffuso già a partire dal XVI secolo in alcuni paesi europei, tra cui la Francia e la Scozia.
Come dicevamo, però, è soprattutto negli ultimi tempi che il glamping sta diventando una vera e propria moda, anche in Italia, paese che è stato uno dei primi in cui il fenomeno è stato particolarmente apprezzato. Ciò è dovuto molto probabilmente alla grande quantità di risorse naturali presenti sul nostro territorio nazionale, che rendono da sempre il Belpaese il posto ideale dove trascorrere del tempo a contatto con la natura. Non è un caso, quindi, che, secondo alcune ricerche effettuate dalla società Jfc, il glamping in Italia vale un fatturato di 22 milioni di euro all’anno.
Le varie tipologie di glamping
Quando si parla di glamping non bisogna pensare ad un fenomeno unitario e ben definito. Infatti, le modalità con le quali si manifesta questa nuova tendenza sono tante. Innanzitutto, bisogna distinguere tra le diverse tipologie di ecosistema in cui è possibile trovare questi alloggi. Oltre ai parchi e alle foreste, si possono trovare glamping anche in giungle, deserti e aree montuose. Inoltre, sono tante anche le forme del glamping. Tra le più diffuse ci sono le case sugli alberi, ma sono altrettanto popolari anche i cosiddetti yurta, ovvero delle struttura in legno con una forma circolare. Così come sono diffuse anche le tende safari, realizzate anch’esse in legno ma con un tetto spiovente resistente. Questa tipologia, pur trovandosi specialmente nelle aree safari, può essere realizzata anche in altri tipi di ecosistema. Costituiscono poi una forma di glamping anche l’eco lodge, diffuso soprattutto in Giappone, e gli igloo. Infine, si possono trovare anche i tipi, ovvero delle struttura che richiamano lo stile delle piccole casette degli indiani d’America. Sono spesso realizzate con dei tronchi di legno e sono ricoperte da una stoffa. Insomma, il glamping è sinonimo di creatività e anche grazie a questa caratteristica, è molto probabile che in futuro il fenomeno assumerà dimensioni sempre più grandi.